
RIFLESSIONI FUGACI DI UN CROCIATO APULO!

Non c'è più rispetto neanche fra di noi, diceva una vecchia e bellissima canzone di Zucchero, ma proprio per nessuno direi ancora oggi. Sei sul treno o sul pullman e nessuno cede il posto ad un anziano rimasto in piedi, non si da la precedenza, si manca di galanteria e si è soprattutto scorbutici. Ieri sabato, mia moglie, tuttora in gestazione, si accorge che le pillole contro le contrazioni dell'utero sono terminate, andiamo di corsa, poco prima della chiusura in farmacia, l'unica di turno della nostra città, poiché in giornata prefestiva, e non ci resta che constatare la visione di una lungha ed interminabile fila in attesa dietro il bancone di almeno 80 persone, si sa che a fine anno tutti si ammalano (galeotta l'influenza!!!), ebbene io, che nel frattempo bado ai miei figli, dico alla mia signora di entrare, dando per scontato che la gente alla vista di un pancione difficile da non notare per le sue dimensioni avrebbe fatto passare avanti mia moglie per rispetto; ma manco con l'anticamera che l'hanno fatta passare avanti, anzi solo alla fine, dopo mezz'ora di attesa, un anziano che se ne accorto, le ha fatto cenno di proseguire avanti. E poi dicono che vogliono fare anche i parcheggi con le strisce rosa, sicuramente tali posti saranno occupati da tutti, fuorché dalle donne gravide. La vera ed amara e cruda realtà è quella che non ce ne frega di niente e di nessuno, poiché il nostro egoismo ha preso il completo dominio su tutti!

La vita ogni giorno ci mette di fronte ad eventi molto duri da accettare, proprio ieri si è spento, serenamente confortato dall'affetto dei suoi cari, dopo una grave malattia diagnosticata da pochi mesi, un mio caro amico d'infanzia, di appena anni 33, un ragazzo dalle doti tutte eccezionali: buono, umile, disponibile, sorridente (per descriverlo le parole non hanno fine). Sono profondamente addolorato per questa perdita e sicuramente voi amici internauti potete sicuramente comprendere il mio stato d'animo, poiché sicuramente a ciascuno sarà toccato, chi più, chi meno, di vivere tale esperienza. In certi momenti ci si richiedono tante risposte a tante domande, soprattuto il perché vanno via sempre i migliori, una cosa è certa non ci diamo mai pace, poiché la morte è difficile da accettare. Ora non mi rimane che continuare a vivere, come sempre, confortato dal suo ricordo: Vincenzo grazie per l'esempio di vita che hai dato e grazie per quello che sarai, addio!
La vita è una piscina e noi all'interno di essa siamo nuotatori: mi sento nuotatore, bracciata dopo bracciata, incontro tante difficoltà, ora sono stanco, ora sono forte, ma finché vivo, io nuoto e finché nuoto nulla è finito, coraggio su nuota anche tu e non rimanere fermo a galla!
Riflessione: "La vita non è che la continua meraviglia di esistere!" R. Tagore
Non so se la tanta acqua che sta cadendo ultimamente dalle mie parti sia una conseguenza della tropicalizzazione del territorio meridionale, tale cambiamento climatico, infatti, non ha fatto altro che portare, dopo il caldo afoso della lunghissima estate scorsa, piogge torrenziali di tipo monsonico. Oggi percorrevo con la mia autovettura una strada provinciale per accompagnare mia madre in un ospedale di un paese viciniore, altro ho potuto fare durante il tragitto, che constatare con i miei occhi l'allagamento di tutti i terreni circostanti ed anche delle strade asfaltate con il pericolo di incorrere, in più punti, nel c.d. aquaplaning. Non siamo proprio abituati ad affrontare simili emergenze, nel giro di pochissimi minuti di abbondante pioggia ti ritrovi quasi a dover prendere il gommone piuttosto che l'auto, ma al di là dell'ironia che sto usando, la situazione è abbastanza seria, anche perchè dopo queste piogge, si contano i decessi di persone morte non solo per incidenti causati dal mal tempo, ma anche per annegamento, come è accaduto oggi a Roma. Concludo partecipandovi una banalità che mi ha fatto riflettere: mio figlio oggi, spaventato da questo cattivo tempo mi ha detto se fosse opportuno, per fronteggiare ad un eventuale diluvio universale, costruire un'arca simile a quella di Noè. Eh, gli ho risposto, penso proprio di si!
La sua origine è milanese ma probabilmente le sue radici sono ancora più lontane legate al pane con miele, uva secche e spezie. Ci sono anche alcune leggende che vogliono la realizzazione di questo dolce intorno al 1400 e all'amore di Ughetto per Adalgisa. In occasione delle feste di fine anno, ogni Regione ha le sue specificità, ma ci sono alcuni protagonisti indiscussi di queste ricorrenze e tra questi, indubbiamente, i dolci. Panettone, pandoro, panforte e torrone non possono mancare qualsiasi sia il luogo dove si consumino i tradizionali pasti e fasti legati alle festività. L'origine del panettone è milanese. Indubbiamente questo dolce ha radici lontane e tutte legate al pane arricchito con miele, uva secca e spezie. Come spesso accade per talune preparazioni gastronomiche entrate nell'immaginario collettivo, anche il panettone ha le sue leggende. C'è quella che vuole la realizzazione di questo dolce intorno al 1400 e all'amore di Ughetto, figlio del condottiero Giacometto degli Atellani, per Adalgisa, figlia del panettiere Toni. Ughetto entrò nella bottega del panettiere e imparò il mestiere fino ad inventare un pane ricco di burro, uova, zucchero, cedro e aranci canditi. Il successo fu tale che, oltre all'amore, trionfò anche questo dolce che da allora prese il nome di "pan di Toni", arrivato ai giorni nostri come "panettone". Amore, ma non solo. Un'altra leggenda vorrebbe, invece, far risalire alla corte del duca Ludovico dove, per la vigilia di Natale, doveva essere preparato un nuovo dolce. Ma il forno bruciò la preparazione e il cuoco, per non sfigurare, seguì il suggerimento di un giovane di cucina, di nove - ovviamente Toni che consigliò di servire lo stesso il dolce, giustificando la bruciatura come una specialità "in crosta". Diverse le storie, medesimo il risultato. Una ghiottoneria che, pur subendo variazioni e divagazioni, rimane uno degli indiscussi protagonisti delle tavole natalizie.
Ragazzi miei, quasi non ci credo, non me ne ero neanche accorto: ebbene, sono arrivato a scrivere il centesimo post, sono veramente soddisfatto, in neanche un anno dalla nascita di questo blog è un bel risultato. Spero, naturalmente, che la mia musa possa continuare ancora ad ispirarmi a postare tutto ciò che sia culturalmente interessante, divertente ed apprezzato, da essere messo al vostro attento giudizio.
Fra i tanti misteri che sono presenti nella nostra Italia ce ne è uno in particolare che mi affascina e che è presente proprio dietro l'angolo di casa mia: Castel del Monte, una delle tante residenze dell'imperatore Federico II di Svevia.
Riflessione: «Tutto è un enigma e la chiave di un enigma è un altro enigma.» R. W. Emerson