I miei lettori

domenica 27 settembre 2009

Meditazione sulla morte.

Certo che quando si sente parlare della morte tutti noi cerchiamo di non pensarci mai per un timore che nello stesso tempo può essere giustificato e non, rimanendo nella convinzione di non ammettere che, sia pur tragico, è un evento che fa parte della vita stessa. In tal senso mi ha colpito una meditazione letta su "Filotea", un opera di San Francesco di Sales, meglio conosciuto come il patrono dei giornalisti, che voglio farvi leggere, poichè molto profonda e con alto contenuto sotto il profilo spirituale:

"Pensa a quanto sia incerto il giorno della tua morte. Anima mia, un giorno tu uscirai da questo corpo. Quando? In inverno o in estate? In città o in campagna? Di giorno o di notte? All'improvviso o con preavviso? Sarà per malattia o per incidente? Avrai il tempo di confessarti, oppure no? Avrai vicino il tuo confessore e il tuo padre spirituale? Di tutto ciò non ne sai proprio nulla. L'unica cosa certa è che moriremo tutti, e prima di quando pensiamo. 
Pensa che in quel momento, per quello che riguarda te, il mondo finirà; per te sarà proprio finita! Ai tuoi occhi tutto si capovolgerà. Sì, perché i piaceri, le vanità, le gioie del mondo, gli affetti inutili ti sembreranno fantasmi e nebbia. Ti accorgerai allora che sei stata sciocca ad offendere Dio per quelle insulsaggini e quelle chimere! Vedrai che quando abbiamo lasciato Dio, lo abbiamo fatto per un nulla. Per contro, tanto dolci e desiderabili ti sembreranno la devozione e le opere buone: ma perché non ho percorso quella via bella e piacevole? In quel momento i tuoi peccati, che ti sembravano peccatucci, li vedrai ingigantiti come montagne e la tua devozione ti sembrerà piccola piccola. 
Pensa agli addii senza fine e pieni di languore che la tua anima darà alle cose di questo basso mondo: addio alle ricchezze, alle vanità, alle compagnie melense, ai piaceri, ai passatempi, agli amici e ai vicini, ai genitori, ai figli, al marito, alla moglie; per farla breve, a tutti; e, per chiudere, al tuo corpo che dovrai abbandonare esangue, smunto, emaciato, schifoso, e male odorante. 
Pensa alla fretta che avranno di prendere il tuo corpo e nasconderlo sotto terra; ciò fatto, la gente non penserà più, o quasi, a te; non se ne ricorderanno più, come del resto tu hai fatto per gli altri: Dio lo abbia in pace, si dirà, e amen! Tu, morte, fai seriamente pensare, sei impietosa! 
Pensa che una volta uscita dal corpo, l'anima prende il suo posto: o a destra, o a sinistra. Tu, dove andrai? Che strada prenderai? Non dimenticare che sarà la stessa nella quale ti sei incamminata in questo mondo. 
Affetti e risoluzioni
Prega Dio e gettati tra le sue braccia. Signore, in quel giorno terribile, accoglimi sotto la tua protezione, rendimi quel momento felice e favorevole, a costo di rendere tutti gli altri della mia vita tristi e segnati dalla sofferenza. 
Disprezza il mondo. Giacché, o mondo, non mi è dato di conoscere l'ora in cui dovrò lasciarti, ho deciso di non legarmi a te. Amici miei, cari colleghi, permettetemi di volervi bene soltanto con un'amicizia santa che possa durare eternamente; infatti perché dovrei contrarre con voi un legame che poi dovrà essere troncato? 
Voglio prepararmi a quell'ora e prendere le opportune precauzioni per compiere felicemente quel passo; con tutte le mie facoltà voglio mettere ordine nella mia coscienza, e porre fine a certe manchevolezze."

Riflessione. "E' solo quando cominci a temere davvero la morte, che impari ad apprezzare la vita". Anonimo

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domenica 20 settembre 2009

L'eredità? Che se la prendino loro!

Non più di vent'anni fa viveva una anziana pro-zia, graziosa, e piccina piccina di statura, parente di mio padre, la quale, rimasta nubile, aveva passato la maggior parte della vita a fare la badante ad una nota famiglia nobile delle mie parti. Lei era molto legata a me ed ai miei fratelli, poichè eravamo gli unici nipoti che le davano gioia ed affetto, quando nostro padre ci portava a farle visita era così felice che ci riempiva le borse di ogni ben di dio, giochi, dolci, caramelle di ogni tipo e anche soldi. Aveva però un solo difetto e cioè quello di non volersi mai spostare e rimanere sola a casa sua, che proprio sua non era, visto che la famiglia a cui lei si era dedicata per una vita intera le aveva concesso in comodato d'uso, vita natural durante, una casetta in pieno centro storico. Un giorno mio padre morì prematuramente e venne a mancare l'anello di congiunzione che ci legava, naturalmente noi abbiamo sempre continuato a rispettarla come se fosse nostra nonna, poi arrivò il fatidico giorno in cui si sono presentati degli pseudo parenti (serpenti!!!) venuti da lontano, i quali dalla sera alla mattina ci hanno evitato di vedere la zia e di avere ogni minimo contatto con lei, anzi pian piano l'abbiam persa proprio, tanto che si è trasferita nel loro paese, dove ha vissuto fino alla sua morte. Io e la mia famiglia abbiamo sempre rispettato la sua decisione, anche se, tra l'altro, era il frutto di un vero e proprio lavaggio di cervello fatto ad una povera anziana, non abbiamo accettato, invece, il comportamento di quei tali assurdi che hanno macchinato tutto questo per il benedetto lascito. Quando è morta la zia non siamo stati avvisati neanche, se non da una nostra conoscente che era venuta a sapere della sua morte per puro caso: quando ci siamo presentati al funerale nella chiesa della città dove era deceduta, questi lontani parenti ebbero la sincope al cuore al vederci, noi non facemmo nulla altro che pregare per la sua anima e di presiedere alla funzione religiosa con gli altri presenti. Tuttavia io e miei fratelli sapevamo di certo, poichè ce lo aveva sempre esternato, che la cara zietta ci avrebbe lasciato una eredità in denaro che, poi, naturalmente non si sa che fine abbia fatto, come non si sa dove sia andato a finire il testamento. Mi direte voi cosa abbiam fatto: niente proprio un bel niente, poichè siamo una famiglia pacifica a cui non piace fare alcun tipo di guerra, abbiamo anche pensato che lei abbia persino cambiato idea nei nostri confronti, in quanto forse era stata solo legata a nostro padre o magari era stata felice del riavvicinamento di questi altri parenti; nel nostro cuore, comunque, è rimasto ancora vivo il suo ricordo, poiche ci ha sempre voluto bene e ci è stata strappata per opera dell'avidità di alcuni ai quali abbiamo semplicemente augurato di spendere i nostri soldi in supposte!
Riflessione: "Due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana, ma riguardo l'universo ho ancora dei dubbi". Albert Einstein
P.S.: Ogni riferimento a fatti e/o persone è puramente causale.
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martedì 8 settembre 2009

Addio Mike!


Ho appena appreso dell'improvvisa dipartita di un grande italiano che ha fatto la storia della nostra televisione, l'indimenticabile Mike Bongiorno. Lo ricorderemo tutti con affetto per la sua simpatia, goliardia ed indiscussa professionalità, addio simpaticone mancherai a tutti gli italiani!


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